Infanzia e adolescenzaPsicologia e Psicoterapia

BES e DSA

Cosa sono i BES e i DSA?
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono un gruppo eterogeneo di disturbi (dislessia, disortografia, discalculia) di origine neurobiologica, dovuti a disfunzione del sistema centrale e caratterizzati da difficoltà significative circoscritte all’acquisizione e all’uso delle abilità di lettura, scrittura e calcolo. Lettura, scrittura e calcolo vengono definite abilità strumentali perché sono appunto strumenti che ci servono per acquisire conoscenza.
I bisogni educativi speciali (BES) possono variare in base al contesto di vita dello studente. Il bisogno emerge nel contesto educativo a causa della presenza di: particolari condizioni fisiche, biologiche, fisiologiche, motivi psicologici, situazioni di svantaggio sociale, compresenza delle condizioni precedentemente elencate, incontro della persona con l’ambiente. Non è una categoria clinica/diagnostica e può essere una situazione permanente o temporanea.

Chi è il tutor dell’apprendimento?
Il tutor dell’apprendimento è una persona con competenze e conoscenze specifiche nel campo dei DSA e BES che è chiamato ad affiancare i ragazzi/bambini nello studio con il ruolo di facilitatore e guida dei processi di apprendimento, di promotore di autonomia, organizzazione e metodo di studio, e di mediatore dei rapporti scuola-famiglia. L’attività del tutor (dal latino “tueri” = difendere, proteggere, custodire) è infatti rivolta in maniera contemporanea allo studente, alla famiglia (genitori) ed alla scuola ponendosi con un atteggiamento di dialogo tra le varie figure che ruotano intorno all’alunno, per il suo bene. Il ruolo primario del tutor è quello di aiutare il ragazzo/bambino a riconoscere le risorse positive di cui dispone e di contribuire attivamente allo sviluppo del percorso formativo.

Perché è importante il tutor?
La figura del tutor si è rivelata in questi anni centrale per l’aiuto che può dare a studenti con BES o DSA per rispondere alle domande poste dalla scuola in termini sia di impegno che di crescita culturale. Può succedere che alcuni studenti vengano ritenuti svogliati, con la classica frase “è bravo ma non si applica”. In realtà l’alunno con BES o DSA è da considerarsi una persona che non ha il giusto strumento per leggere, scrivere, fare i calcoli o studiare: come un miope a cui mancano i giusti occhiali per vedere la realtà. Può sforzarsi molto, spesso anche più degli altri studenti per raggiungere gli stessi obiettivi, ma senza gli stessi strumenti, cosicché lo studio diventa molto faticoso e spesso i risultati irraggiungibili. Il tutor intercetta esigenze specifiche che si sono evidenziate in questi anni: deficit di autonomia dei compiti a casa; difficoltà della famiglia di rispondere a queste esigenze dovuta a componenti relazionali, a impedimenti organizzativi (lavoro) o incompetenza specifica; necessità di ridurre il rischio di dipendenza del bambino/ragazzo dalle figure genitoriali. Inevitabilmente, il tutor entra in contatto con componenti emotive, affettive e relazionali dello studente (frustrazione, tristezza, delusione, scoraggiamento, rifiuto ecc.), diventando importante non solo per gli aspetti strettamente scolastici e di profitto, ma in modo significativo anche come modello di relazione.

Dr.ssa Alessandra De Pasquale

Dottoressa in Psicologia -Tutor dell’apprendimento